Dea Moneta
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Lot # 703 - Salerno. Guglielmo (1111-1127) (?). Gettone vitreo. D/ W e simbolo. Vetro. 5.15 g. 30.00 mm. RRR. Fratturato. La presenza su questo gettone di lettere latine e non arabe conferma il suo utilizzo nell'ambito Normanno e dell'italia peninsulare. Si può ipotizzare che la W presente sia riconducibile, come nella monetazione, al nome di Guglielmo. Nel mondo arabo, a partire dalla riforma monetaria del califfo 'Abd al-Malik nel 75 E./694 d.C. ed ispirandosi al modello degli exagia bizantini si produssero gettoni in vetro (sanagat) quali campioni ponderali per le monete d'oro (dinar) e d'argento (dirham). I gettoni in questione, dato il loro ruolo, si inquadravano, dal punto di vista ponderale, nei due vigenti sistemi aureo ed argenteo e i loro pesi corrispondevano a quelli della valuta in circolazione consentendo così agli utenti, per lo più commercianti e cambia valute, un controllo del peso delle monete più valido ed agevole. Nonostante gli scavi del Palazzo di Ruggero I a Reggio ci permettano di ipotizzare che i gettoni di vetro siano stati conservati prevalentemente in strutture dell'amministrazione civile o ecclesiastica, studi recenti portano a pensare però, visto la vastità delle tipologie, che essi abbiano avuto per un determinato periodo un ruolo commerciale di piccolo scambio, forse per sopperire alla penuria del metallo o per superare un momento di difficoltà economica. Per un interessante approfondimento vedasi De Luca, Reperti con inscrizioni arabe, capitolo VIII all'interno di Molinari Segesta II "Il castello e la Moschea (Scavi 1989-1995)" Ricerche storico archeologiche.