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Lot # 885 - MEDAGLIE ITALIANE – REGNO D’ITALIA – CAMILLO BENSO CONTE DI CAVOUR VITTORIO EMANUELE III (1900-1945). Medaglia, portativa con appiccagnolo ed anello, commemorante Camillo Benso Conte di Cavour nel suo centenario il 10 agosto 1910. Al dritto busto di Cavour verso d. Al rovescio intorno festone di foglie chiuso in basso da un nastro, in alto stemma coronato dei Savoia, a s. stemma di Torino a d. stemma di Roma, al centro su più righe A CAMILLO CAVOUR CONTRO L’EUROPA DEL 1815 PREPARATORE DI VITTORIE PER IL NUOVO DIRITTO DELL’ITALIA IN ROMA NEL CENTENARIO DELLA NASCITA TORINO X AGOSTO MCMX. Opus Johson e Giannino Castiglioni e Angelo Cappuccio. La medaglia realizzata in bronzo dorato (AE) (Ø28mm, 11.6g.). Conservazione BB/SPL. Camillo Paolo Filippo Giulio Benso, conte di Cavour, di Cellarengo e di Isolabella, noto semplicemente come conte di Cavour o Cavour (Torino, 10 agosto 1810 – Torino, 6 giugno 1861), è stato un politico, patriota e imprenditore italiano. Fu ministro del Regno di Sardegna dal 1850 al 1852, presidente del Consiglio dei ministri dal 1852 al 1859 e dal 1860 al 1861. Nello stesso 1861, con la proclamazione del Regno d'Italia, divenne il primo presidente del Consiglio dei Ministri del nuovo Stato e morì ricoprendo tale carica. Fu protagonista del Risorgimento come sostenitore delle idee liberali, del progresso civile ed economico, della separazione tra Stato e Chiesa, dei movimenti nazionali e dell'espansionismo del Regno di Sardegna ai danni dell'Austria e degli stati italiani preunitari. In economia promosse il libero scambio, i grandi investimenti industriali (soprattutto in campo ferroviario) e la cooperazione fra pubblico e privato. In politica sostenne la promulgazione e la difesa dello Statuto Albertino. Capo della cosiddetta Destra storica, siglò un accordo ("Connubio") con la Sinistra, con la quale realizzò diverse riforme. Contrastò apertamente le idee repubblicane di Giuseppe Mazzini e spesso si trovò in urto con Giuseppe Garibaldi, della cui azione temeva il potenziale rivoluzionario. In politica estera coltivò con abilità l'alleanza con la Francia, grazie alla quale, con la seconda guerra di indipendenza, ottenne l'espansione territoriale del Regno di Sardegna in Lombardia. Riuscì a gestire gli eventi politici (sommosse nel Granducato di Toscana, nei ducati di Modena e Parma e nel Regno delle Due Sicilie) che, assieme all'impresa dei Mille, portarono alla formazione del Regno d'Italia.
Lot # 914 - MEDAGLIE ITALIANE – CROCE DA CAVALIERE ORDINE MERITO – REPUBBLICA ITALIANA (DAL 1946) – TIPOLOGIA 1951/2001 -MIGNON. Croce da cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, nella versione assegnata nel periodo 1951-2001. L'Ordine al merito della Repubblica italiana (spesso abbreviato OMRI) è il più alto degli ordini della Repubblica italiana. I colori dell'ordine sono il verde e il rosso. Il presidente della Repubblica italiana è il capo dell'ordine, retto da un consiglio composto di un cancelliere e sedici membri. La cancelleria dell'ordine ha sede a Roma. Il cancelliere attuale è il generale di Squadra Aerea Roberto Corsini. Istituito con la legge 3 marzo 1951, n. 178 e reso operativo nel 1952, l'Ordine al merito della Repubblica nacque con lo scopo di «ricompensare benemerenze acquisite verso la Nazione nel campo delle lettere, delle arti, dell'economia e nell'impegno di pubbliche cariche e di attività svolte a fini sociali, filantropici e umanitari, nonché per lunghi e segnalati servizi nelle carriere civili e militari». Il Presidente della Repubblica può conferire l'onorificenza, di propria iniziativa, per «benemerenze di segnalato rilievo nel campo delle attività sopra indicate e per ragioni di cortesia internazionale». Dal 30 marzo 2001 sono in vigore le nuove decorazioni per le varie classi di onorificenze. L'ordine è suddiviso nei seguenti gradi onorifici: cavaliere di gran croce decorato di gran cordone; cavaliere di gran croce; grande ufficiale; commendatore; ufficiale; cavaliere, detto anche cavaliere della Repubblica (come in questo caso). Al dritto e al rovescio croce latina con smalti bianchi, con stella bronzea a cinque punte al centro, nei quattro angoli quattro aquila ad ali aperte, sopra una corona turrita con smalti bianchi, rossi e versi, nastro verde con filetti rossi ai lati. Nastrino conforme. Realizzata in bronzo (AE) e smalti policromi (16x23mm.,2.3g.). Conservazione SPL/FDC.
Lot # 924 - MEDAGLIE ITALIANE – REPUBBLICA ITALIANA (DAL 1946) – REGGIMENTALE – CACCIATORI DELLE ALPI. Medaglia, portativa con appiccagnolo, commemorante il 52^ Reggimento Cacciatori delle Alpi. Al dritto un soldato andante a d. con fucile in braccio alle sue spalle soldato con divisa d’epoca intorno scritta 52^ RGT. FTR. ARR. “ALPI” sotto OBBEDISCO. Al rovescio stemma del Reggimento dietro montagne sotto CACCIATORI DELLE ALPI. La medaglia realizzata in bronzo argentato (AE) (Ø30mm, 12.3g.). Conservazione BB. Con cartellino di identificazione di vecchia collezione. Il 52º Reggimento fanteria "Alpi" è stata un'unità militare del Regio Esercito Italiano e, successivamente dell'Esercito Italiano con la denominazione di 52º Reggimento fanteria d'arresto "Alpi" e poi di 52º Battaglione fanteria d'arresto "Alpi". Il 1º ottobre 1976, nel quadro della ristrutturazione dei reparti dell'Esercito Italiano, il 52º Reggimento fanteria venne sciolto e la sua bandiera di guerra, le glorie e le tradizioni, ereditate dal 1º Battaglione, che assunse assumendo la denominazione di 52º Battaglione fanteria d'arresto "Alpi" con sede ad Attimis e Grupignano alle dipendenze della Divisione meccanizzata "Mantova". Dal 1º ottobre 1986 a seguito dell'abolizione del livello divisionale, il Battaglione passò alle dipendenze della Brigata meccanizzata "Mantova". Il 1º agosto 1987 il Battaglione ha acquisito la caserma "Sergio Vescovo" di Purgessimo, già del 120 Battaglione fanteria d'arresto "Fornovo". Il 7 luglio 1991 il battaglione venne trasferito alla Caserma "Zucchi Lanfranco" di Cividale del Friuli. Nella seconda metà degli anni Ottanta la casermetta di Canebola, nel comune di Faedis, affidata al 52º battaglione fanteria d'arresto "Alpi", è rimasta tristemente famosa in quanto vi si svolgevano brutali episodi di nonnismo ai danni delle nuove reclute in servizio militare di leva (episodio del piccone), con alcuni militari condannati dalla procura militare di Padova. La casermetta, a nord dell'abitato, era una fortificazione, all’incrocio delle strade per Subit e Masarolis, che si sviluppava anche sul versante nord del monte e controllava l’accesso dalla Jugoslavia attraverso la valle del torrente Rieca. Con la fine della guerra fredda, venuta meno l'esigenza di disporre di forze d'arresto lungo il confine orientale nella cosiddetta soglia di Gorizia il 1º aprile 1993 il battaglione viene trasferito presso la Caserma "Luciano Capitò" di Portogruaro, in provincia di Venezia assumendo la denominazione di 52º Battaglione "ALPI" con funzioni di CAR, per essere sciolto il 29 agosto 1996. La Bandiera di guerra è custodita presso l'Altare della Patria al sacrario delle bandiere del Vittoriano a Roma.
Lot # 928 - MEDAGLIE ITALIANE – REPUBBLICA ITALIANA (DAL 1946) – DIVISIONE CORAZZATA CENTAURO. Medaglione, non portativo, emesso a ricordo della Divisone Corazzata Centauro. Al dritto Centauro con arco teso che corre verso d, intorno DIVISIONE CORAZZATA “CENTAURO”. Rovescio anepigrafo. Il medaglione è realizzato in bronzo argentato (AE) (Ø80mm, 211.7g.). Conservazione SPL. La Divisione corazzata "Centauro" è stata una Grande unità dell'Esercito Italiano successivamente ridotta a livello di brigata prima con la denominazione di 31ª Brigata corazzata "Centauro" e poi di Brigata meccanizzata "Centauro". La divisione ha ereditato le tradizioni della 131ª Divisione corazzata "Centauro", che aveva operato con il Regio Esercito nel corso della Seconda guerra mondiale. Con la profonda ristrutturazione dell'esercito italiano del 1975 la Divisione "Centauro" cambiò ancora fisionomia organica che nel 1976 era la seguente: 3ª Brigata meccanizzata "Goito", Brigata meccanizzata "Legnano", 31ª Brigata corazzata "Curtatone". Era così composta: Reparto Comando "Centauro" stanziato a Novara Compagnia Carabinieri "Centauro" stanziato a Novara 15º Gruppo squadroni esploranti "Cavalleggeri di Lodi" stanziato a Lenta (VC) 131º Gruppo artiglieria pesante campale “Vercelli” stanziato a Vercelli 205º Gruppo artiglieria pesante campale “Lomellina” stanziato a Vercelli Gruppo specialisti di artiglieria “Centauro” stanziato a Vercelli Gruppo artiglieria contraerea leggera (Quadro) stanziato a Vercelli 46º Gruppo squadroni Elicotteri da ricognizione “Sagittario” stanziato a Vercelli 131º Battaglione genio guastatori “Ticino” stanziato a Novara 231º Battaglione trasmissioni “Sempione” stanziato a Novara Battaglione logistico di manovra “Centauro” stanziato a Novara 26º Battaglione "Bergamo" stanziato a Diano Castello (IM). Il 1º novembre 1986 a seguito dell'abolizione del livello divisionale, per motivi di bilancio, nelle unità dell'Esercito Italiano, con le Brigate che passarono alle dirette dipendenze dei Comandi di Corpo d’Armata o delle Regioni Militari, la Divisione corazzata "Centauro" venne sciolta.
Lot # 929 - MEDAGLIE ITALIANE – REPUBBLICA ITALIANA (DAL 1946) – DIVISIONE CORAZZATA CENTAURO- SIENA - NOVARA. Medaglione di grande formato, non portativo, emesso a ricordo della Divisone Corazzata Centauro. Al dritto Centauro con arco teso con nove frecce che corre verso s, negli interstizi delle frecce i reparti che costituivano la Divisione Corrazzata Centauro: BTG LOGISTICO CDO T. CDO G. CAD B. CURTATONE B. LEGNANO B. GOITO 15^ LODI intorno DIVISIONE CORAZZATA “CENTAURO” SIENA 1939 NOVARA 1986. Al rovescio scritta autografa GEN. VITTORIO STANCA. Il medaglione è realizzato in bronzo patinato (AE) (Ø110mm, 303.2g.). Conservazione SPL. Con scatola originale con lievi difetti nei bordi. La Divisione corazzata "Centauro" è stata una Grande unità dell'Esercito Italiano successivamente ridotta a livello di brigata prima con la denominazione di 31ª Brigata corazzata "Centauro" e poi di Brigata meccanizzata "Centauro". La divisione ha ereditato le tradizioni della 131ª Divisione corazzata "Centauro", che aveva operato con il Regio Esercito nel corso della Seconda guerra mondiale. Con la profonda ristrutturazione dell'esercito italiano del 1975 la Divisione "Centauro" cambiò ancora fisionomia organica che nel 1976 era la seguente: 3ª Brigata meccanizzata "Goito", Brigata meccanizzata "Legnano", 31ª Brigata corazzata "Curtatone". Era così composta: Reparto Comando "Centauro" stanziato a Novara Compagnia Carabinieri "Centauro" stanziato a Novara 15º Gruppo squadroni esploranti "Cavalleggeri di Lodi" stanziato a Lenta (VC) 131º Gruppo artiglieria pesante campale “Vercelli” stanziato a Vercelli 205º Gruppo artiglieria pesante campale “Lomellina” stanziato a Vercelli Gruppo specialisti di artiglieria “Centauro” stanziato a Vercelli Gruppo artiglieria contraerea leggera (Quadro) stanziato a Vercelli 46º Gruppo squadroni Elicotteri da ricognizione “Sagittario” stanziato a Vercelli 131º Battaglione genio guastatori “Ticino” stanziato a Novara 231º Battaglione trasmissioni “Sempione” stanziato a Novara Battaglione logistico di manovra “Centauro” stanziato a Novara 26º Battaglione "Bergamo" stanziato a Diano Castello (IM). Il 1º novembre 1986 a seguito dell'abolizione del livello divisionale, per motivi di bilancio, nelle unità dell'Esercito Italiano, con le Brigate che passarono alle dirette dipendenze dei Comandi di Corpo d’Armata o delle Regioni Militari, la Divisione corazzata "Centauro" venne sciolta.
Lot # 956 - MEDAGLIE ESTERE – SOVRANO MILITARE ORDINE DI MALTA (SMOM) – ORDINE PRO MERITO MELITENSI – CROCE DA COMMENDATORE – MIGNON. Mignon della Croce per Commendatore del Ordine Pro Merito Melitensi dello SMOM. Al dritto croce greca, al centro croce maltese bianca su sfondo rosso con corona. Rovescio ibidem. Realizzata in bronzo dorato (AE) e smalti policromi (15x25mm, 2.9g.). Conservazione SPL. Nastrino conforme. L'Ordine pro merito melitensi è un ordine cavalleresco istituito nel 1920 per ricompensare particolari benemerenze che hanno dato, come recita lo Statuto, “onore e grandezza” al Sovrano Militare Ordine di Malta. Seppur la concessione di questa onorificenza avviene indipendentemente dalla religione professata e principalmente verso quei meritevoli non appartenenti dell’Ordine di Malta, per disposizione statutaria ha la precedenza su qualsiasi altra onorificenza o benemerenza, sulle uniformi dei membri del Sovrano Militare Ordine di Malta che ne sono insigniti, a prescindere dal loro ceto o grado di appartenenza. Coloro che sono insigniti dell'Ordine pro merito melitensi dunque non divengono membri del Sovrano Militare Ordine di Malta, ma diventano dei decorati di un ordine di merito concesso dai vertici dello SMOM (motu proprio del Gran Maestro o Sovrano Consiglio), secondo il proprio grado di conferimento. L'onorificenza può essere concessa a singoli cittadini, a comunità o a reparti militari. È suddivisa in due classi (civile e militare) cui si affianca l'Ordine pro piis meritis melitensi, riservato agli ecclesiastici.
Lot # 957 - MEDAGLIE ESTERE – SOVRANO MILITARE ORDINE DI MALTA (SMOM) – ORDINE PRO MERITO MELITENSI – CROCE DA UFFICIALE – MIGNON. Mignon della Croce per Ufficiale del Ordine Pro Merito Melitensi dello SMOM. Al dritto croce greca, al centro croce maltese bianca su sfondo rosso. Rovescio ibidem. Realizzata in bronzo dorato (AE) e smalti policromi (15x15mm, 2.3g.). Conservazione SPL. Nastrino conforme con distintivo da Ufficiale con smalti. L'Ordine pro merito melitensi è un ordine cavalleresco istituito nel 1920 per ricompensare particolari benemerenze che hanno dato, come recita lo Statuto, “onore e grandezza” al Sovrano Militare Ordine di Malta. Seppur la concessione di questa onorificenza avviene indipendentemente dalla religione professata e principalmente verso quei meritevoli non appartenenti dell’Ordine di Malta, per disposizione statutaria ha la precedenza su qualsiasi altra onorificenza o benemerenza, sulle uniformi dei membri del Sovrano Militare Ordine di Malta che ne sono insigniti, a prescindere dal loro ceto o grado di appartenenza. Coloro che sono insigniti dell'Ordine pro merito melitensi dunque non divengono membri del Sovrano Militare Ordine di Malta, ma diventano dei decorati di un ordine di merito concesso dai vertici dello SMOM (motu proprio del Gran Maestro o Sovrano Consiglio), secondo il proprio grado di conferimento. L'onorificenza può essere concessa a singoli cittadini, a comunità o a reparti militari. È suddivisa in due classi (civile e militare) cui si affianca l'Ordine pro piis meritis melitensi, riservato agli ecclesiastici.