

Regno d’Italia – Vittorio Emanuele III – Ventennio Fascista – Divisione Taro. Medaglia portativa con cambretta della Divisione Taro. Al d/ vallata definita circondata da monti e indicazione di alcune località: GURILLENGES _ GURII TOPIT _ KOLLAK in basso: BOERI – ROMA. Al r/ CAMPAGNA DI GRECIA 20.10.40 _ 23.4.41 XIX nel campo: corona reale = nodo savoia DIVISIONE = "TARO" = AVANTI = AD OGNI = COSTO in basso a dx, presso il bordo interno: R. IACCARINO. Opus Vittorio Emanuele Boeri e Iaccarino R. Riferimenti Casolari XIX-20 Lorioli 523. Realizzata in Bronzo (AE) (Ø 39.4mm, 19.4g.). Conservazione SPL. Le origini della grande unità possono essere fatte risalire alla Brigata di Fanteria "Taro", costituitasi il 6 aprile 1916 a Verona sul 207º e il 208º Reggimento fanteria e sciolta il 21 novembre 1917, per essere ricostituita il 12 settembre 1939 a Catanzaro come Divisione di Fanteria "Taro" (48ª) sui due stessi reggimento di fanteria e sul 48º Reggimento Artiglieria da Campagna. Dal mese di ottobre si trasferisce a Macomer, in provincia di Nuoro, per poi rientrare nella sua sede nel maggio 1940. Dopo la dichiarazione di guerra del 10 giugno 1940, la divisione viene trasferita prima a Civitavecchia, poi a Bari per essere imbarcata il 19 novembre per Durazzo e subito inviata al fronte greco-albanese. Il 1º dicembre i reparti della "Taro" si trovano a Pogradec, con il 207º Reggimento aggregato alla 19ª Divisione fanteria "Venezia" e il 208º alla 53ª Divisione fanteria "Arezzo", mentre il Comando di Divisione inquadrando altre unità provvisorie, organizza e presidia una posizione a sbarramento della Valle del Shkumbini. L'11 dicembre, con il 208º Reggimento fanteria, il 225º Reggimento fanteria ed il 48º Reggimento artiglieria, la divisione si schiera in prima linea nel settore di Guri Llenges-Dingen-fiume Shkumbini, impegnata in continui combattimenti fino a gennaio 1941; da febbraio fino al termine delle ostilità con la Grecia il 23 aprile, la divisione è impegnata a respingere duri attacchi nemici e ad effettuare contrattacchi per la riconquista di capisaldi. A giugno la divisione si trasferisce in Montenegro e si schiera a presidio delle zone di Cettigne, Antivari, Nikšić, Danilovgrad e, dal 19 luglio, di Cattaro. Impegnata in operazioni di rastrellamento, affronta scontri anche cruenti con i partigiani locali, soprattutto a febbraio-marzo 1942. La divisione rientra in patria in agosto, dislocandosi nella zona di Alessandria-Novi Ligure, per poi trasferirisi in novembre in Francia meridionale, a nord di Tolone e lungo la costa nella zona di Cuers, tra Méounes-lès-Montrieux, Pierrefeu e Carnoules. In seguito all'8 settembre la divisione cessa ogni attività.
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