

Pesaro. Giovanni Sforza (1480-1500 e 1503-1510). Prova del testone o medaglia (?). D/ Busto corazzato con folta capigliatura volto a destra. R/ Giogo spezzato tra i rami di cotogno; in esergo, PATRIA RECEPTA. CNI -; Rav. Mor. 3; Cav. PS 69. 16.7 g. 29 mm. RRR. Rarissimo. Piccoli difetti al diritto. BB/Bel BB. Nel terzo volume dell’opera di Ravegnani Morosini sulle monete italiane con ritratto (p. 282), l’autore menziona questa tipologia, rilevando come essa non sia documentata nel Corpus e cercando di chiarirne la corretta classificazione. Lo studioso esprime dubbi sul fatto che possa trattarsi di una prova di testone, richiamando anche l’ipotesi avanzata da Bernareggi, secondo cui sarebbe invece una prova di doppio ducato mai giunto all’emissione. L’accuratezza e l’eleganza del conio potrebbero effettivamente sostenere tale interpretazione; riteniamo tuttavia più convincente considerarlo come una medaglia celebrativa, verosimilmente legata al ritorno di Giovanni Sforza al dominio di Pesaro. Tale avvenimento seguì la morte di papa Alessandro VI (1503), che in precedenza lo aveva scomunicato consentendo a Cesare Borgia, detto il Valentino, di impossessarsi dei territori. Nel 1504 papa Giulio II confermò formalmente Giovanni Sforza nella sua signoria.
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