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Lot # 674 - Califfato Omayyade o dei primi anni del califfato Abbaside. Sigillo in piombo, circa II-IV sec. AH / VIII-X sec. DC. D/ Iscrizione cufica disposta su tre linee, preceduta da bismillah. R/ Iscrizione cufica su tre righe. PB. 12.98 g. 20.5 mm. Patina marrone. BB.
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Lot # 684 - Ruggero II (1105-1154). Doppio follaro concavo 1112-1130, Messina. D/ Ruggero seduto in trono, tiene con la destra lunga asta terminante in croce e con la sinistra globo; a sinistra le sigle R / II. R/ Busto del Salvatore di prospetto; ai lati GE / SV S (Jesus). Sp. 49; Travaini 1995 174; D'Andrea-Contreras (Normans) 205. AE. 8.62 g. 22 mm. qSPL. Da questa moneta è possibile cogliere l'influenza bizantina sulla monetazione normanna. Sul modello del trachy in mistura questo follaro risulta nettamente più spesso e di miglior metallo. Come nella monetazione bizantina la moneta riporta l'effigie di Cristo e quella dell'imperatore ma in questo caso l'effigie di Cristo si trova dalla parte concava e non in quella convessa. Il significato, evidentemente non compreso dagli zecchieri, era di tenere l'effigie di Cristo sul lato convesso per testimoniare la superiorità spirituale sul potere temporale. Questa è la prima moneta che riporta il nome di Gesù Cristo ai lati dell'effige.
Tra le prime monete di Federico II
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Lot # 694 - Federico II di Svevia (1197-1250) sotto la reggenza della madre Costanza. Tarì, Amalfi. D/ Palmetta entro due giri di legenda; uno in lingua latina (Federico Re di Sicilia) e uno in arabo in scrittura cufica (coniato nel regno per lui nell'anno 595). R/ Croce patente entro due giri di legenda cufica; nel primo (Costanza imperatrice dei romani) e nel secondo (coniato ad Amalfi nell'anno 1198). CNI 1; MEC 14, pp. 165-166; D'Andrea 84. AU. 0.86 g. 23 mm. RRR. Di grande rarità. SPL. Secondo Grierson la moneta in questione deve essere stata coniata nel mese di novembre dell'anno 1198 in quanto Costanza morirà il giorno 27 dello stesso mese. Questo tarì dovrebbe dunque celebrare l'investitura dell'infante Federico a futuro sovrano del regno grazie al costoso (i documenti riferiscono un'appannaggio di 30000 scifati) affidamento da parte della madre a Papa Innocenzo III, che diverrà insieme ad altre personalità di spicco, suo precettore.
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Lot # 721 - Federico II di Svevia (1197-1250). Denaro c. 1248, Brindisi. D/ Le lettere F R (Federicus); sotto, omega. R/ Croce patente; nel secondo e terzo quarto, stella. Sp. 144; Travaini 1993 45; D'Andrea 181. MI. 0.77 g. 17 mm. Patina sabbiosa. qSPL. Nell’aprile del 1248, poco dopo la pesante sconfitta subita da Federico II a Vittoria, presso Parma, l’imperatore ordinò una nuova collecta. I denari emessi in questa occasione mantennero lo stesso titolo e lo stesso valore dei precedenti, come prescritto nella lettera imperiale. Tuttavia, poiché l’ammontare della collecta fu fissato a 130.000 once d’oro, contro le 102.000 del 1238 e le 60.800 del 1242, è evidente che il numero dei denari battuti e distribuiti dovette risultare sensibilmente più alto rispetto alle emissioni precedenti.
Capolavoro Medievale
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Lot # 728 - Carlo I d'Angiò (1266-1285). Saluto d'oro, Napoli. D/ Stemma a forma di cuore bipartito con le insegne di Gerusalemme e degli Angiò sormontato e affiancato da rosette accostate da stelle a sei raggi. R/ La scena dell'Annunciazione; in primo piano vaso con pianta di giglio. P/R 1; MIR (Napoli) 18. AU. 4.4 g. 23 mm. Leggera debolezza da coniazione. Sicuramente la tipologia monetale rappresenta uno dei capolavori della maestranza incisoria del periodo medievale. SPL+. Carlo, figlio di Luigi VIII di Francia e fratello di Luigi IX il Santo conquistò il Mezzogiorno d'Italia grazie all'appoggio di papa Clemente IV che lo incoronò a Roma re di Sicilia nel giugno del 1266. Sconfitto Manfredi e successivamente suo figlio Corrado IV (Corradino), ultimo erede della dinastia Sveva, divenne a tutti gli effetti titolare del regno. Successivamente egli spostò la capitale da Palermo a Napoli a seguito dei Vespri Siciliani e la conquista della Sicilia da parte degli Aragonesi. In questo periodo fu incisore Giovanni Fortino da Brindisi, probabile autore di questa moneta da molti attribuita al Pierotto. Da fonti storiche è infatti possibile sapere come il Re abbia partecipato attivamente alla creazione del conio, intervenendo e modificandolo più volte.
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Lot # 731 - Carlo I d'Angiò (1266-1285). Denaro, Brindisi o Messina. D/ Grande K (Karolus) accostata da due rombi ai lati e da due segmenti orizzontali sopra e sotto. R/ Croce intersecante la legenda; nei quarti, fiordalisi. Sp. 31; Travaini 1993 90; D'Andrea 39. MI. 0.76 g. 16 mm. BB.
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Lot # 737 - Carlo I d'Angiò (1266-1285). Denaro, Brindisi. D/ Quattro gigli di Francia. R/ Croce intersecante la legenda. Sp. 41; Travaini 1993 98; D'Andrea 29. MI. 0.94 g. 16 mm. Bel BB.
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Lot # 738 - Carlo I d'Angiò (1266-1285). Denaro, Brindisi. D/ Tre gigli di Francia. R/ Croce latina affiancata da quattro globetti. Sp. 43; Travaini 1993 100; D'Andrea 32. MI. 0.84 g. 15 mm. BB.
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Lot # 740 - Carlo I d'Angiò (1266-1285). Denaro, regia ordinanza 24 giugno 1277, Brindisi. D/ Grande K accostata da globetti in cornice a sei lobi. R/ Croce gigliata; nei quarti, stelline. Sp. 52; Travaini 1993 108; D'Andrea 52. MI. 0.59 g. 15 mm. BB+.
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Lot # 741 - Carlo I d'Angiò (1266-1285). Denaro, regia ordinanza 23 giugno 1277, Messina. D/ Croce patente entro quadrilobo ornato. R/ Palmizio. Sp. 53; Travaini 1993 109; D'Andrea 53. MI. 0.61 g. 17.5 mm. BB.
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Lot # 746 - Ancona. Monetazione autonoma (sec. XII-1532). Bolognino. D/ Grande A. R/ Le lettere (QVIRI) A C V S disposte a croce intorno a globetto. Villoresi 28; CNI 68. AG. 0.97 g. 19 mm. BB+.
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Lot # 747 - Ancona. Monetazione autonoma (sec. XII-1532). Bolognino. D/ Grande A accantonata da quattro stelle a sette punte. R/ Le lettere (QVIRI) A C V S disposte a croce intorno a globetto. Villoresi 40; CNI 51/53. AG. 0.91 g. 18.5 mm. BB+.
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Lot # 768 - Bologna. Giacomo e Giovanni Pepoli (1347-1350). Bolognino grosso. D/ Grande lettera A accostata da quattro globetti. R/ Le lettere F R E S disposte a croce intorno a globetto. CNI 1; MIR (Emilia) 4; Chim. 56. AG. 1.32 g. 19 mm. RR. Raro. Bel BB.
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Lot # 769 - Bologna. Giovanni Visconti (1350-1360). Bolognino grosso. D/ Grande lettera A accostata da quattro globetti. R/ Le lettere (VICEC) O M E S disposte a croce attorno a globetto. CNI 1/4; MIR (Emilia) 5; Chim. 57. AG. 1.33 g. 19 mm. Patina di monetiere. Numero di repertorio scritto a china nel campo del diritto. Bel BB.
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Lot # 770 - Bologna. Urbano V (1362-1370), Guglielmo de Grimoard. Bolognino grosso. D/ Grande lettera A accostata da quattro globetti. R/ Busto mitrato di fronte. CNI 1/3; M. 10; Berm. 200; Chim. 59. AG. 1.24 g. 19 mm. RRR. Rarissimo. A inizio legenda, al diritto, armetta riconducibile a Angelico Grimoard. Bel BB.
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Lot # 773 - Bologna. Paolo IV (1555-1559), Giampietro Carafa. Gabella 1555-1557. D/ Stemma Carafa sormontato da tiara e chiavi decussate. R/ Leone rampante a sinistra regge il vessillo tra le zampe anteriori. CNI 21/28; M. 54; Berm. 1051; Chim. 344. AG. 2.12 g. 24.5 mm. RR. Molto rara. Mancanza marginale del tondello, altrimenti. BB.
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Lot # 782 - Chieti. Carlo VIII re di Francia (1495). Cavallo. D/ Scudo di Francia coronato. R/ Croce gigliata. Cf. CNI 34/37; Cf. D'Andrea-Andreani p. 309; Cf. MIR (Italia merid.) 427. AE. 1.06 g. 20 mm. RR. Tipologia con corona resa di prospetto. Apparentemente non censita sulle principali bibliografie di riferimento. BB.
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Lot # 789 - Fermo. Francesco Sforza (1434-1446). Bolognino. D/ Grande lettera A accostata da quattro cerchietti. R/ Le lettere (VICE C) O M E S disposte a croce attorno a globetto. Bellesia 10; CNI 3/15. AG. 1.12 g. 18 mm. Bel BB.
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Lot # 792 - Ferrara. Niccolò III d'Este (1393-1441). Marchesano grosso o bolognino. D/ Le lettere (MAR) C H I O disposte a croce attorno a globetto. R/ Grande lettera A accostata da quattro globetti. Bellesia 2; MIR (Emilia) 221; CNI 1/2. AG. 1.23 g. 18.5 mm. Patina riposata. qSPL/SPL.
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Lot # 801 - Firenze. Repubblica (Sec. XIII-1532). Fiorino grosso da 6 denari. D/ Il giglio di Firenze. R/ San Giovanni di fronte con nimbo perlato e tunica di pelo benedice con la destra e regge lunga asta terminante in croce con la sinistra. CNI -; Cf. Bern. III tav. LVI; MIR (Firenze) 47/48. MI. 1.19 g. 18 mm. RRR. Di estrema rarità. Tracce di imbiancatura. Lo spazio dopo la legenda S IOANNES B al rovescio lascia ipotizzare la presenza certa di un simbolo di zecca. Nonostante la scarsa lettura del simbolo pare difficilmente probabile trattarsi della stella a sei raggi riconducibile a Giovanni Villani (1316 II semestre), ad oggi unico simbolo censito per questa tipologia. BB/qBB.
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Lot # 802 - Firenze. Repubblica (Sec. XIII-1532). Mezzo fiorino grosso o grossetto. D/ Il giglio di Firenze. R/ San Giovanni a mezzo busto, nimbato, benedice con la destra e regge asta con croce che poggia sulla spalla. CNI 112/115 (grosso da 6 denari); Bern. III 1161/1175 (fiorino grosso da denari sei); MIR (Firenze) 49. AG. 0.82 g. 18 mm. RRR. Rarissimo. Porosità del metallo, altrimenti. BB.
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Lot # 804 - Firenze. Repubblica (Sec. XIII-1532). Guelfo da 4 soldi. D/ Il giglio di Firenze. R/ San Giovanni con nimbo perlato con tunica di pelo e manto di panno seduto su trono regge con la destra lunga asta terminante in croce e con la sinistra regge fascia su cui ECCE. CNI 101; Bern. II 1121/1127; MIR (Firenze) 54/2. AG. 1.85 g. 22 mm. RRR. Simbolo stella. Molto raro. Graffi e segni diffusi. MB.
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Lot # 806 - Firenze. Repubblica (Sec. XIII-1532). Grosso da 5 soldi e 6 denari, 1416 I semestre, Giovanni di Bicci Medici maestro di zecca. D/ Il giglio di Firenze. R/ San Giovanni in tunica di pelo, seduto in trono di fronte con nimbo perlato, regge scudo con la mano destra e tiene lunga asta terminante in croce con la sinistra; a sinistra stemma Medici. CNI 771; Bern. II 2288/2297; MIR (Firenze) 59/19. AG. 2.51 g. 25 mm. R. Difetto di metallo nel campo del rovescio. Bel BB+.
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Lot # 810 - Firenze. Cristina di Lorena (1565-1636) Consorte del Granduca Ferdinando I de' Medici. Quarto di ducatone o testone 1630. D/ Busto velato a destra. R/ Stemma inquartato di Lorena sormontato da corona fogliata; in alto, tra le foglie, 1 6 3 0. CNI 1; Gal. XXXIX; MIR (Firenze) 318. AG. 8.82 g. 30 mm. RRR. Rarissimo. Porosità e segno (?) nel campo del rovescio. BB. Questa emissione fu voluta dal granduca come attestato di riconoscenza nei confronti dell’ava, che aveva partecipato con costanza al governo durante la sua minore età. La moneta era destinata unicamente alla circolazione nei mercati del Levante. Secondo l’interpretazione proposta da Orsini e Galeotti, le lettere D M P presenti nella legenda del diritto sarebbero da intendersi come abbreviazione dei titoli Domina Montis Politani (Montepulciano) e Petrasantae (Pietrasanta).
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Lot # 812 - Firenze. Ferdinando II de' Medici (1620-1670). Bolla con stemma e San Giovanni. D/ Stemma mediceo coronato, entro cartella ornata. R/ San Giovanni Battista stante di fronte con la testa rivolta a destra alza la mano destra nell'atto di predicare e tiene una lunga croce con la sinistra. PB. 55.8 g. 41.5 mm. Porosità. qBB. La legenda al rovescio VOX CLAMANTIS IN DESERTO si trova nel Vangelo di Giovanni e fa riferimento alla figura di San Giovanni Battista, il quale nel deserto presso il Giordano predicava il battesimo di conversione.
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Lot # 813 - Firenze. Ferdinando II (1621-1670). Bolla dell'Ordine di Santo Stefano. D/ Stemma mediceo semiovale coronato, con ornamenti ai lati. R/ Croce di Santo Stefano. PB. 50 g. 42 mm. Patina rossiccia applicata sulle superfici. Minimi danni. qBB.
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Lot # 814 - Firenze. Cosimo III de' Medici (1670-1723). Bolla dell'Ordine di Santo Stefano. D/ Stemma mediceo coronato, entro cartella con volute. R/ Croce di Santo Stefano. PB. 92.4 g. 43.5 mm. Bel BB. Emissione legata all’Ordine di Santo Stefano, istituito da Cosimo I de’ Medici nel 1561 come ordine cavalleresco e marittimo per la difesa della cristianità e la lotta contro la pirateria. L’iconografia richiama la croce rossa ottagona accantonata da gigli, simbolo distintivo dell’Ordine, che sotto i Medici divenne uno dei principali strumenti politico-militari del Granducato di Toscana.
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Lot # 816 - Firenze. Pietro Leopoldo di Lorena (1765-1790). Bolla dell'Ordine di Santo Stefano. D/ Stemma mediceo coronato, inquartato e caricato di scudetto partito di Lorena, Austria e Toscana, circondato dal collare del Toson d'oro sovrapposto alla croce di Santo Stefano. R/ Croce di Santo Stefano. PB. 97.9 g. 44 mm. Bel BB/qSPL.
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Lot # 819 - Genova. Repubblica (1139-1339). Grosso da 6 denari. D/ Castello. R/ Croce patente. CNI 101/103; MIR (Piem. Sard. Lig. Cors.) 12. AG. 1.69 g. 20.5 mm. Leggera patina. SPL.
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Lot # 829 - Lucca. Repubblica (1369-1799). Grosso da 3 soldi o grossetto riconducibile alla delibera del 1387. D/ Le lettere L V C A disposte a croce attorno a rosetta. R/ Il Volto Santo. Bellesia 5; MIR (Toscana, zecche) 141; CNI 24/37. AG. 1.04 g. 19 mm. BB.
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Lot # 835 - Macerata. Pio VI (1775-1799), Giovanni Angelo Braschi. Madonnina da 5 baiocchi 1797 A. XXIII. D/ BAIOC CINQVE MACERA TA su quattro righe; sopra, stella. R/ Busto della Beata Vergine nimbato e velato a sinistra; sotto, sigle T M (Tommaso Mercandetti incisore). CNI 1; M. 371; Berm. 3115. AE. 17.52 g. 31 mm. RR. Molto rara. BB.
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Lot # 836 - Mantova. Francesco I Gonzaga (1383-1407). Bolognino. D/ Le lettere (FRANCIS) C h V S disposte a croce attorno a bisante. R/ Grande lettera (MANTV) A. CNI 1; MIR (Lombardia, zecche) 376. AG. 0.96 g. 18 mm. R. Raro e con piacevole patina. qSPL.
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Lot # 837 - Mantova. Assedio Austro-Spagnolo (1629-1630). Scudo detto 'primo'. D/ Sant'Andrea nimbato, stante di fronte, regge con la destra una lunga croce, e nella sinistra una pisside; in esergo, MANTVÆ. R/ Crogiuolo con le verghe d’oro sulle fiamme. CNI 3/15; MIR (Lombardia, zecche) 660/1. AG. 25.84 g. 41 mm. RR. Molto raro. Patina di monetiere. Bel BB/BB.
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Lot # 843 - Milano. Ludovico II, Re d'Italia (844-850) e Imperatore (855-875). Denaro di stampo largo. D/ Croce accantonata da quattro globetti. R/ Tempio tetrastilo con croce nel mezzo. CNI 1/4; MIR (Milano) 10. AG. 1.58 g. 27 mm. RR. Molto raro. Patina di monetiere. Questa moneta è stata attribuita alla zecca di Milano secondo le indicazioni di Grierson (1986) ma vi è possibilità che sia stata coniata anche a Pavia o a Venezia. SPL.
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Lot # 844 - Milano. Monetazione comunale a nome di Enrico (sec. XIII). Grosso. D/ Monogramma di Enrico HE RIC N su tre righe. R/ Croce patente; nel terzo e quarto quarto, cunei. CNI 1; MIR (Milano) 56/1. AG. 2.1 g. 20 mm. Bel BB.
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Lot # 848 - Milano. Repubblica Cisalpina (1800-1802). 30 soldi A. IX (1801). D/ Busto della Repubblica Cisalpina a destra galeata e con corona di spighe. R/ PACE / CELEBRATA / FORO BONAPARTE / FONDATO / ANNO IX su cinque righe. Pag. (decimali) 9; Mont. 185. AG. 7.29 g. 29 mm. R. Minimi segni di aggiustamento ponderale. Bell'esemplare dai fondi lucenti. Leggera patina. SPL+. Questa moneta è stata emessa a ricordo della posa della prima pietra del Foro Bonaparte il 30 Aprile 1801.
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Lot # 851 - Modena. Comune (1226-1293). Grosso. D/ Le lettere F D C' (Federicus) accantonate da globetti e disposte a triangolo attorno a globetto. R/ Grande lettera M con due globetti al suo interno. CNI 1/6; MIR (Emilia) 615. AG. 1.26 g. 19 mm. NC. BB/Bel BB.
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Lot # 852 - Mogliano Veneto (Treviso). Punzone in ferro del Convento dei Minori Francescani, sec. XVII. D/ S GREGORIO E S FRANCES MOLIANO. San Gregorio Magno; sopra, insegna dei Minori Francescani. FE. 257 g. 116x27 mm.
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Lot # 853 - Napoli. Periodo Angioino (1266-1442). Peso monetale del gigliato (?). D/ Testa coronata; tre contromarche con gigli ai vertici. R/ Contromarca a forma di X. AE. 3.86 g. 16.5 mm. Patina verde. Bel BB.
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Lot # 856 - Napoli. Giovanna I d'Angiò (1343-1347). Fiorino d'oro provenzale al tipo di quello Napoletano, Saint Remy. D/ Stemma bipartito con le insegne di Gerusalemme e degli Angiò. R/ San Giovanni, stante di fronte, benedice con la destra e regge con la sinistra lunga croce astile; in alto, a sinistra, giglio sormontato da lambello. Cf. P/R 2; Cf. MIR (Napoli) 31; Cf. PdA 4015. AU. 3.03 g. 21.5 mm. R. Tondello leggermente ondulato. Moneta per la circolazione in Provenza. qSPL. Alla morte del nonno Roberto, Giovanna ereditò il regno all'età di soli diciassette anni. Clemente VI, a seguito di contrasti tra le famiglie, incoronò insieme a Giovanna anche il marito Andrea d'Ungheria che poco dopo fu assassinato nel 1345 ad Aversa. Seguì un periodo di grande travaglio per il Regno, minacciato da re Luigi d'Ungheria, e per Giovanna stessa, sottoposta ad un processo inquisitorio dal Papa. Dopo tre matrimoni, nel 1382, fu fatta prigioniera da Carlo III di Durazzo (a sua volta incoronato re di Napoli da Papa Urbano VI) e assassinata nel castello di Muro di Puglia.
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Lot # 867 - Napoli. Filippo II di Spagna (1554-1598). Da 2 cavalli. D/ Testa radiata a destra; sotto, sigle GR (Germano Ravaschieri maestro di zecca). R/ Corona reale; sopra e sotto, astri. P/R 101a; MIR (Napoli) 197/1. AE. 2.25 g. 21 mm. SPL.
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Lot # 868 - Napoli. Filippo IV di Spagna (1621-1665). Tarì 1622. D/ Busto a destra radiato; dietro, sigle M C / C (Michele Cavo maestro di zecca e Francesco Antonio di Costanzo maestro di prova). R/ Scudo coronato in cartella a forma di cuore in cartocci. P/R 30b; MIR (Napoli) 245/3. AG. 5.82 g. 26 mm. Bel BB.
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Lot # 871 - Napoli. Ferdinando IV di Borbone (1759-1805). 20 Grana 1795. D/ Busto con lunga capigliatura a destra; sotto, P. (Domenico Perger maestro di incisione). R/ Corona entro due rami d'alloro; in alto, le sigle A P (Antonio Planella maestro di zecca); in basso, a destra, M (Raffaele Mannara maestro di prova). P/R 85; MIR (Napoli) 385/4. AG. 4.57 g. 24 mm. Piccoli segnetti di aggiustamento ponderale (?) al diritto. Patina riposata e metallo lucente. SPL+/qFDC. Ex NAC - Spink Taisei 52 part 2, 1994, 1291.
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Lot # 872 - Napoli. Ferdinando IV di Borbone (1759-1816). 20 Grana 1796. D/ Busto con lunga capigliatura a destra; sotto, P (Domenico Perger maestro di incisione). R/ Corona fra due rami di alloro; in alto, le sigle A P (Antonio Planella maestro di zecca); in basso, a destra, M (Raffaele Mannara maestro di prova). P/R 86; MIR (Napoli) 385/6. AG. 4.57 g. 24.5 mm. Minimi graffietti di aggiustamento ponderale. Bell'esemplare dai fondi brillanti. SPL+.
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Lot # 873 - Napoli. Ferdinando IV di Borbone (1759-1799). Piastra o 120 grana 1798. D/ Busto con lunga capigliatura a destra; sotto, P (Domenico Perger maestro di incisione). R/ Stemma Borbone; ai lati, le sigle M / A P (Raffaele Mannara maestro di prova/ Antonio Planella maestro di zecca). P/R 63; MIR (Napoli) 373/2. AG. 27.57 g. 40 mm. Minimi segni di aggiustamento ponderale. Esemplare di ottima qualità corredato da leggera patina iridescente e fondi lucenti pressoché a specchio. SPL+.
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Lot # 879 - Padova. Iacopo II da Carrara (1345-1350). Denaro. D/ Grande lettera I. R/ Stella a sei raggi intersecante la legenda. CNI 21/23; MIR (Triv., Istria, Dalm. ed Alb.) 212. MI. 0.17 g. 11.5 mm. RRR. Molto raro. BB/qBB.
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Lot # 881 - Palermo. Carlo VI d'Asburgo (1711-1740). Medaglia 1720, omaggio del Senato di Palermo a Carlo VI, acclamato III di Sicilia e Gerusalemme. D/ Busto a destra laureato; nel taglio del collo, A. TRA; sotto, nel giro, SPQP. R/ Il Genio di Palermo, seduto su di una conca d'oro, regge con la destra una carta della Sicilia, trattiene con la sinistra un serpente che gli sta sul petto, mentre un'aquila bicipite coronata, gli vola sul capo, reggendo una corona reale ed un ramo d'ulivo. Siciliano 94; Forrer VI-128. AE. 33.53 g. 44.5 mm. Opus: Travani. qSPL/SPL.
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Lot # 884 - Parma. Maria Luigia d'Austria (1815-1847). 5 Lire 1815. D/ Busto diademato a sinistra. R/ Stemma coronato. Pag. (decimali) 5; MIR (Emilia) 1093/1. AG. 25.02 g. 37.5 mm. Fondi brillanti. Leggermente lucidata al diritto. SPL/qFDC.
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Lot # 896 - Piacenza. Comune a nome di Corrado II (1140-1313). Grosso da 3 imperiali. D/ RA CON DI su tre righe; due cunei nel cerchio. R/ Le lettere (PLACEN) C I A disposte a triangolo attorno a globetto; due cunei nel cerchio e uno in legenda. Fusconi 11/A; MIR (Emilia) 1106; CNI 7. AG. 1.79 g. 21 mm. Leggera patina dorata. qSPL.
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Lot # 897 - Piacenza. Comune a nome di Corrado II (1140-1313). Grosso da 10 imperiali. D/ RA CON DI su tre righe. R/ Croce patente. Fusconi 27/C; MIR (Emilia) 1107; CNI 13/14. AG. 1.87 g. 20 mm. Bell'esemplare dal metallo fresco. SPL+.
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Lot # 901 - Pisa. Repubblica a nome di Federico I (1155-1312). Grosso da 2 soldi o aquilino maggiore, post 1270. D/ Aquila coronata, con le ali spiegate e la testa rivolta a sinistra; in piedi sopra a capitello. R/ La Beata Vergine coronata, velata e con nimbo perlato, seduta su trono di fronte, tiene con la sinistra il Bambino benedicente e la destra contro il petto; ai lati, MP-ΘV e PI SE; a sinistra, stellina. CNI 25/30; MIR (Toscana, zecche) 397. AG. 3.1 g. 23 mm. Di buon metallo e ben centrato. qSPL/Bel BB.
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Lot # 907 - Rimini. Sigismondo Pandolfo Malatesta (1432-1468), Signore di Rimini. Medaglia 1447. D/ SIGISMVNDVS PANDVLFVS MALATESTA. Busto di Sigismondo a sinistra. R/ PONTIFICII EXERCITVS IMP MCCCCXLVII. Braccio che impugna ferula. Arm. I, 21, 18; Hill, Corpus 182; Pollard, Bargello I 46. AE. 15.77 g. 31 mm. Opus: Matteo de' Pasti (?). Fusione originale. BB.
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Lot # 934 - Roma. Clemente X (1670-1676), Emilio Altieri. Giulio 1672 A. III. D/ Busto a destra con camauro, mozzetta e stola; sotto, MDCLXXII. R/ DA PACEM DOMINE IN DIEBVS NOSTRIS su quattro righe entro corona d'alloro; sotto, stemma riconducibile al Monsignor Giovan Battista Costaguti. CNI 14; M. 32; Berm. 2020. AG. 3.17 g. 25 mm. R. Raro. SPL. Ex Asta Internazionale del Titano 26, 1986, lotto 545.
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Lot # 935 - Roma. Innocenzo XI (1676-1689), Benedetto Odescalchi. Giulio A. V. D/ Stemma Odescalchi sormontato da tiara e chiavi decussate. R/ MODICVM IVSTO su due righe entro cartella; sotto, a chiusura, stemma riconducibile al Monsignor Carlo Bichi. CNI 36; M. 155; Berm. 2112. AG. 3.13 g. 26.5 mm. SPL.
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Lot # 943 - Roma. Clemente XI (1700-1721), Giovanni Francesco Albani. Giulio A. V. D/ Stemma Albani sormontato da tiara e chiavi decussate. R/ San Francesco genuflesso a sinistra riceve le stigmate. CNI 60/61; M. 117; Berm. 2422. AG. 3 g. 25 mm. RR. Molto raro. Mancanza di metallo al rovescio, altrimenti. BB.
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Lot # 944 - Roma. Clemente XI (1700-1721), Giovanni Francesco Albani. Piastra A. XI. D/ Stemma Albani sormontato da tiara e chiavi decussate. R/ Veduta di Civita Castellana e del ponte; sotto, in esergo, PONS CIVIT CASTELLANAE E H inframezzato dallo stemma del Monsignor Giovanni Battista Anguissola. CNI 160; M. 42; Berm. 2379. AG. 31.86 g. 45 mm. RR. Difetti da coniazione. BB. La legenda del rovescio PROSPERVM ITER FACIET è tratta dai Salmi LXVII, 20 'ci conceda un buon viaggio' ed è stata usata in riferimento alla costruzione del ponte sulla via Flaminia sul Rio Maggiore a Civita Castellana. L'opera, iniziata per volere di Clemente XI nel 1709, fu ultimata nel 1712 su progetto dell'architetto Filippo Barigioni.
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Lot # 946 - Roma. Benedetto XIII (1724-1730) Pietro Francesco Orsini. Giulio A. VI. D/ Stemma Orsini sormontato da tiara e chiavi decussate. R/ IN CHARITATE MVLTIPLI CABITVR su quattro righe entro cartella; sotto, a chiusura, stemma riconducibile a Monsignor Mario Bolognetti. CNI 36/37; M. 9a; Berm. 2566. AG. 3.04 g. 27 mm. RRR. Rarissimo. BB. Ex Asta Internazionale del Titano 48, 1992, lotto 635.
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Lot # 952 - Roma. Benedetto XIV (1740-1758), Prospero Lambertini. Doppio Giulio 1754 A. XIV. D/ Busto a destra con camauro mozzetta e stola. R/ La Chiesa seduta sulle nubi tiene con la destra le chiavi e regge con la sinistra il tempio appoggiato su nubi. CNI 323/326; M. 51b; Berm. 2743. AG. 5.25 g. 26 mm. R. Raro. Di buon metallo. SPL.
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Lot # 953 - Roma. Sede Vacante (1758), Camerlengo Cardinal Girolamo Colonna. Grosso 1758. D/ Stemma Colonna sormontato da padiglione, chiavi decussate e cappello cardinalizio. R/ Colomba ad ali aperte in semicerchio di nove fiammelle raggiante; in esergo, 1758. CNI 8; M. 5; Berm. 2888. AG. 1.25 g. 20 mm. Patina riposata. qSPL. Ex Asta Internazionale del Titano 42, 1990, lotto 944.
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Lot # 955 - Roma. Clemente XIV (1769-1774), Gian Vincenzo Ganganelli. Doppio Giulio 1771 A. II. D/ Stemma Ganganelli sormontato da tiara e chiavi decussate. R/ La Chiesa seduta sulle nubi tiene con la destra le chiavi e regge con la sinistra il tempio appoggiato su nubi. CNI 10; M. 7a; Berm. 2933. AG. 5.28 g. 26.5 mm. Patina riposata. SPL.

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